Secondo la mitologia il fondatore di Atene e della civiltà greca è stato il re Cecrops. Era nato dalla terra ed era mezzo serpente e mezzo uomo. Insegnò alla popolazione ateniese le arti ed i mestieri, come pure le usanze per la sepoltura e decise quale sarebbe stato il dio protettore della città. C'erano due candidati: la dea Atena ed il dio Poseidone. Per dimostrare il loro valore e, forse per condizionare la scelta della popolazione entrambi gli dei si presentarono alla città con un regalo. Poseidone infilò con forza il suo tridente nelle rocce dell'Acropoli, e dal varco si formò un pozzo. Il popolo subito si avvicinò al pozzo per bere l'acqua, ma ben presto tutti si accorsero che questa era imbevibile perché era salata. Poseidone in effetti è il dio del mare. Atena invece si limitò a toccare la terra, e dal luogo toccato dalla dea spuntò un ulivo. Questo si rivelò essere il regalo più utile, e perciò Cecrops stabilì che la dea sarebbe stata il patrono della città. Che prese così anche il suo nome.
Nel poema di Omero dedicato alle peripezie di Ulisse, l’Odissea, si narra che l’eroe verrà accolto dalla sua tanto desiderata amata, Penelope, al termine del suo lungo viaggio, proprio in una camera che lo stesso aveva costruito per lei in legno d’ulivo, prima di partire per la lunga guerra di Troia. Il legno di ulivo si presenta duro e nodoso, molto spesso contorto, compatto e difficile da scalfire ed in grado di restare a lungo impermeabile alla penetrazione dei liquidi e degli odori, il che ne fa un materiale pregiato anche per l’uso in cucina.
Non è facile lavorare il legno d’ulivo, ma gli oggetti che vengono realizzati con questo hanno una bellezza considerevole, e hanno soprattutto la caratteristica di essere durevoli nel tempo.
Il colore del legno di ulivo è giallo-bruno, con forti venature più chiare ed altre più scure, che fanno di ogni oggetto realizzato in legno di ulivo un pezzo unico.
Nella lavorazione dell’ulivo vengono utilizzati i grossi rami, i tronchi e le radici, e prima di poterlo lavorare occorrono anche parecchi anni di stagionatura, che da sempre è stata fatta lasciando riposare le assi all’aria aperta protette dal sole e dall’acqua.
A Roma l'olivo era dedicato a Minerva e Giove. I romani, pur nella loro praticità di considerare l'olio d'oliva come merce da esigere dai vinti, da commerciare, da consumare, mutuarono dai Greci alcuni aspetti simbolici dell'olivo. Onoravano i cittadini illustri con corone di fronde di olivo, così pure gli sposi il giorno delle nozze; i morti infine venivano inghirlandati per significare di essere vincitori nelle lotte della vita umana.
RICONOSCERE UN OLIO DI QUALITA'
Gli oli possono presentarsi con diverse tonalità che vanno dal verde al giallo, ma non è possibile giudicarne la qualità in base al colore, per tale motivo dai degustatori l'olio viene valutato in bicchieri scuri.